Brecht regista

Memorie dal Berliner Ensemble

La fama dello scrittore di drammi, del teorico del Breviario di estetica teatrale, ha fin qui nascosto l’importanza di Bertolt Brecht come esecutore, sulla scena.

Questa indagine sulla sua attività al Berliner Ensemble riscopre un uomo di teatro differente, preso anima e corpo dalla fabbricazione dei suoi spettacoli: «Ora tutto è diverso», ebbe a dire alla metà degli anni Cinquanta.

L’ultimo Brecht è qui definito un ‘poeta regista’, perché in effetti la sfida del Berliner Ensemble fu proprio la promozione di un «uso poetico» dei mezzi teatrali, alimentato da continue sperimentazioni di laboratorio.

In quest’opera il drammaturgo, il militante, il sociologo, il moralista, l’orientalista, insomma tutte le identità creative di Brecht confluirono in una nuova, fresca corrente di lavoro; o meglio, presero a muoversi controcorrente rispetto alla politica del socialismo reale, cui pure Brecht continuava ad aderire con sintomatica doppiezza.

A riscontro di questa ricostruzione, Brecht regista offre ventisei interviste e rendiconti di colloqui avuti con membri e amici dello storico Ensemble: eccezionale documentazione che finalmente permette di apprezzare il contributo degli attori e degli assistenti agli spettacoli brechtiani e che rievoca modalità di lavoro antidogmatiche, spesso esplosive.

Un documento unico nel suo genere chiude il libro: si tratta del diario che Hans Bunge tenne nel 1953-54, come assistente di Brecht nella messinscena del Cerchio di gesso del Caucaso.

La nuova edizione reca un inedito corredo fotografico, parti del diario mai pubblicate in Italia e una prefazione di Marco De Marinis.

Claudio Meldolesi

Nato nel 1942 e deceduto nel 2009, è stato professore di Drammaturgia e di Storia dell’attore presso l’Università di Bologna e socio dell’Accademia Nazionale dei Lincei.

Allievo di Giovanni Macchia e attore diplomato all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico, ha scritto saggi fondativi sull’attore, la regia, la drammaturgia, i rapporti tra teatro e scienze umane (in particolare la sociologia e la letteratura) e il teatro di interazioni sociali.

È stato tra i fondatori delle riviste Teatro e Storia e Prove di drammaturgia e del bolognese Centro la Soffitta (1988).

Si è occupato di Brecht anche in Il lavoro del dramaturg (con Renata M. Molinari, Ubulibri, 2007).

Un elenco completo dei suoi scritti è consultabile nel sito di Teatro e Storia.

Laura Olivi

È dal 2001 dramaturg e responsabile dei progetti internazionali al Residenztheater di Monaco di Baviera.

Precedentemente ha lavorato come dramaturg nei Münchner Kammerspiele, celebri anche per l’attività che vi svolse Brecht.

È docente alla Bayerische Theaterakademie August Everding di Monaco, all’Accademia Paolo Grassi di Milano e alla Scuola del Teatro Stabile di Torino.

Ha firmato l’adattamento e la regia di numerosi audiolibri in lingua tedesca: Iliade, Odissea, Eneide, Metamorfosi, Divina Commedia, Tristano e Isotta, Parzifal, I dolori del giovane Werther e l’opera completa di Heinrich von Kleist.

Ha lavorato con i registi: Robert Wilson, Franz Xaver Kroetz, Herbert Achternbusch, Christian Stückl, Jan Bosse, Tina Lanik, Marius von Mayenburg e Barbara Frey con la quale ha portato in scena il Quartett di Heiner Müller ai Salzburger Festspiele.

Ha realizzato progetti internazionali inerenti le opere di Gian Maria Cervo, Marius von Mayenburg, Albert Ostermaier, Rafael Spregelburd (Call me God, Teatro Argentina 2012), Richard Ford e Tom Stoppard.